NEI MIEI PANNI

Spettacolo sul Bullismo e sul Cyberbullismo

L’idea di concepire uno spettacolo con tematiche delicate come bullismo e cyberbullismo nasce dal bisogno di utilizzare il teatro come mezzo di comunicazione sociale. Lo spettacolo che proponiamo punta a denunciare questo dilagante fenomeno e offre, attraverso scene recitate e video proiezioni, spunti utili per arrestarlo. La reale comprensione delle conseguenze della violenza verbale e fisica e le motivazioni che conducono a commettere tali atti, rappresentano i punti fondamentali per invogliare gli adolescenti a riflettere sul tema. Gli alunni e le alunne saranno emotivamente coinvolti nell’assistere a storie realmente accadute, fatti di cronaca, testimonianze, immedesimandosi nella vittima o nel bullo. Lo spettacolo è pensato per la secondaria di primo e secondo grado.

L'IMPORTANZA DEL TEMA

Sebbene molti siano a conoscenza del problema, il bullismo è rimasto spesso nascosto (o è stato sottovalutato) per via del fatto che accade in spazi lasciati “incustoditi” o perché le vittime spesso non riescono a denunciare quanto subiscono. La scuola è il palcoscenico ideale. Essa risulta essere il luogo prevalente in cui è presente il bullismo: circa il 40% dei ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 19 anni, ammette di essere stato vittima più volte di atti di bullismo o, quantomeno, di aver assistito a simili episodi. Le vittime possono essere individui o gruppi e le azioni offensive possono verificarsi sia attraverso l’uso delle parole (per esempio minacciando, rimproverando, prendendo in giro o ingiuriando), sia ricorrendo alla forza o al contatto fisico (picchiando, spingendo, tormentando). Anche escludere intenzionalmente qualcuno dal gruppo può essere una forma di bullismo. In genere uno studente si trova a vivere una condizione di vittima di bullismo per vari fattori: intelligenza, aspetto fisico, condizione sociale, cultura, religione, orientamento sessuale e altri.
Il fatto che alcuni ragazzi siano frequentemente e ripetutamente molestati da altri è stato descritto in film, serie tv e romanzi oltre che raccontato in numerosi articoli di giornale e molti adulti di oggi lo hanno sperimentato direttamente, come emerge dai loro ricordi dei giorni in cui frequentavano la scuola.

Con l’avvento dei social il problema si è amplificato. Internet e gli smartphone danno ulteriori armi in mano ai bulli. Questi ultimi possono agire pubblicando fotografie, video o informazioni private della vittima, divulgando maldicenze o minacciando tramite cellulare o computer. Riteniamo che questa forma di bullismo sia ancora più difficile da affrontare e debellare poiché chi compie atti di violenza estende il raggio di azione spazio-temporale e lo fa non assistendo di persona alla reazione della vittima. Ciò elimina completamente la possibilità che sia la sensibilità del bullo a comunicargli col tempo che gli atti compiuti risultano dannosi per chi li subisce. Attraverso i social, anche una sola persona, nel chiuso della propria stanza e senza particolari doti fisiche, può compiere atti di bullismo su un numero illimitato di vittime con poche operazioni telematiche.

DIBATTITO E CONFRONTO

Al termine della nostra performance, apriamo sempre un dibattito rispetto a ciò che alunne ed alunni hanno assistito, invitando loro al confronto e ad esprimere riflessioni sul tema. Molte volte abbiamo raggiunto risultati efficaci e sorprendenti. Abbiamo assistito, infatti, a vere e proprie confessioni da parte di vittime e bulli. Spinti da quanto visto, ragazzi e bambini, si sono fatti avanti in più occasioni manifestando situazioni di disagio e denunciando atti di bullismo e cyber bullismo che riguardavano loro stessi o i propri compagni di banco. In altri casi, sono stati gli stessi “bulli” a confessare il proprio profondo dispiacere rispetto agli atti violenti (verbali e non) compiuti nei confronti di altre persone presenti in sala e scusandosi con esse. Tutto questo, ci spinge anche quest’anno a proporre uno spettacolo che offre spunti di riflessione e un’attenzione importante sul tema attraverso la messa in scena di episodi e racconti di vita quotidiana. Questi mettono in luce la posizione delle vittime e dei genitori di queste ultime, dei cosiddetti bulli e di coloro che assistono quotidianamente ad atti di bullismo o cyberbullismo, alimentando fortemente il fenomeno quando, invece, potrebbero insieme denunciare tali casi a docenti, dirigenti o genitori.