OTELLO

SINOSSI

Otello è il dramma della gelosia. Shakespeare scrisse quest’opera probabilmente immaginandosi di aggrovigliare se stesso ed il lettore nella morsa delle ossessioni e della gabbia figlie delle gelosia, un sentimento assaporato, conosciuto e “subito” da tutti. 

Il generale Otello è un uomo sicuro di sé e dell’amore che prova verso la sua Desdemona. Sfida i pregiudizi del tempo e sposa una donna bianca contro il volere di Brabanzio, senatore di Venezia e padre della giovane. Il Moro diventa vittima della gelosia per opera del suo alfiere Iago, colpito nell’orgoglio e assalito dall’invidia dopo che il generale ha preferito Michele Cassio a lui nel grado di luogotenente. 

Iago, ora alfiere, tesse una tela che imbriglia tutti i personaggi dell’opera. Servendosi della propria mente, di una diabolica dialettica e del suo “amico” Roderigo, pazzo d’amore per Desdemona, installa il tarlo della gelosia nella mente e nel corpo di Otello che conduce il generale a perdere la fiducia nella persona di Cassio, accusato di essere l’amante della moglie, e successivamente di uccidere Desdemona e poi se stesso.

NOTE DI REGIA

Una tragedia figlia della cattiveria di Iago o forse, faremmo meglio a dire, della sua genialità. Questo spettacolo porta lo spettatore a compiere un viaggio guidato dalla mente del vero protagonista della vicenda, Iago. I suoi pensieri, la sua ostinazione nel voler perseguire i suoi obiettivi, cattureranno l’attenzione del pubblico che si appassionerà al fascino di un personaggio subdolo. Non è la cattiveria di Iago, per certi versi insita in ognuno di noi, a catturare l’attenzione, ma è piuttosto il suo Genio nel metterla in pratica e nel servirsene a proiettare lo spettatore nell’opera. Si attende con ansia e trasporto di assistere ad ogni mossa, ad ogni intreccio ordito dal Genio. Ci si accorge pian piano di entrare nella trama, di guardarla con gli occhi di Iago, fino a provare quasi dispiacere per la sua fine.

LO SPETTACOLO ITINERANTE

Controtempo ha pensato di mettere in scena quest’opera attraverso la formula dello spettacolo itinerante. Una versione che permette al pubblico di assistere alla rappresentazione stando mai seduto. Si segue lo svolgersi della vicenda in piedi, spiando i personaggi nei vari interstizi del luogo scelto per la messa in scena. Castelli, ville, borghi, strade. Ogni sito di interesse storico culturale e non solo può rappresentare lo scenario ideale in cui ambientare il dramma del Moro. Ogni ambiente dello spazio scelto verrà conosciuto dallo spettatore che assocerà quella dimensione alla vicenda, sancendo lo sposalizio tra l’opera e il sito in cui viene rappresentata. Un’unione che assorbe il pubblico e lo immerge completamente nei luoghi delle scene e nelle pagine di un’opera senza tempo.